Il Piemonte, grazie agli ampi spazi da vivere in libertà, è la giusta meta per la propria settimana bianca. Negli oltre 50 comprensori sciistici, con la fitta rete di itinerari per le camminate con le racchette da neve, lo sci escursionismo, le piste di fondo, le aree per slittino e snowboard. E per i più avventurosi, gli scenografici percorsi per lo scialpinismo, il freeride e le più famose palestre di ghiaccio.
E dopo tanto movimento, a tavola!
Nei dintorni del Sacro Monte di Oropa patrimonio UNESCO, il classico è la cremosa “polenta conscia” delle Alpi biellesi dal morbido cuore di formaggio grasso locale, servita con burro fuso.
Alle porte di Torino, nelle vallate di Susa, Chisone e Pellice – protagoniste di tanti appuntamenti olimpici e sportivi e storici crocevia di culture – da provare i gofri, cialde cotte tra due ferri roventi da servire con salumi, formaggi o guarnizioni dolci; le cajettes, gnocchi gratinati al forno, le zuppe di castagne o di grissini e tome, il prosciutto cotto al fieno e i grandi prodotti caseari tra cui il Blu del Moncenisio e il Plaisentif, il “formaggio delle viole”.
La tradizione alpina e Walser è testimoniata nel Verbano-Cusio-Ossola dal pane di segale (o pane nero) e dal formaggio Bettelmatt, prodotto in un piccolo numero di alpeggi dell’Ossola.
In Val Grande, cuore verde dell’omonimo Parco Nazionale, nella borgata di Coimo, spicca un pane antico ottimo da accompagnare alla mortadella ossolana, presidio Slow Food aromatizzato di vino e spezie. E nella poetica Val Vigezzo, le donne custodi dell’antica ricetta insegnano i segreti dei “gnoch da la chigià” (in dialetto locale, “gnocchi del cucchiaio”), fatti con farina di grano e acqua, ingredienti poveri alla base anche degli “stinchéet” (o “runditt”).